Secondo i dati AIOP pubblicati alla fine del 2016 a quasi il 70% degli italiani sopra i 44 anni manca almeno un dente. La situazione si aggrava notevolmente con l’avanzare dell’età e raggiunge l’edentulia totale in circa l’8% della popolazione. Riabilitare la masticazione è oggi possibile grazie agli impianti dentali. Ma le tecniche implantologiche non sono tutte uguali come può apparire a prima vista.
La riabilitazione orale tramite impianti dentali deve prevedere, oltre a un buon risultato in termini di funzionalità (masticazione e fonazione), anche un risultato estetico soddisfacente. Questi obiettivi sono raggiungibili con un’accurata progettazione e un ottimale posizionamento dell’impianto.
La chirurgia computer guidata
Intorno alla metà degli anni novanta, la chirurgia implantare computerizzata guidata ha rapidamente preso piede e guadagnato popolarità. Grazie a un programma specifico computerizzato si studiano e si progettano le posizioni precise in cui verranno inseriti gli impianti nell’osso. Esami preventivi mostreranno lo spessore di osso e la conformazione delle gengive.
Sarà possibile quindi scegliere le posizioni in cui verranno inseriti gli impianti valutando tutti gli aspetti e i rischi dell’operazione.
Dopo aver progettato l’operazione di inserimento degli impianti si procederà con la realizzazione della maschera chirurgica che, indossata dal paziente durante l’operazione, permetterà di replicare le posizioni degli impianti da inserire nelle ossa mascellari.
In molti casi non c’è nemmeno bisogno di tagliare e scollare le gengive. Proprio perché il posizionamento degli impianti viene progettato virtualmente sulla TAC, l’implantologia computer guidata è molto più sicura e riduce al minimo il rischio di danneggiare vasi sanguigni e nervi.
I vantaggi dell’implantologia computer guidata
Grazie a queste metodiche computerizzate l’implantologo può giovarsi di un maggior quantitativo di informazioni pre-operatorie, e maggiore precisione nella pianificazione.
I vantaggi quindi saranno:
· inserimento degli impianti senza tagliare né scollare le gengive
· inserimento degli impianti senza ricostruire l’osso
· diminuzione dei tempi chirurgici
· diminuzione del dolore e del gonfiore post-operatorio
· diminuzione del sanguinamento intra e post-operatorio.
Uno dei vantaggi indiscutibili della chirurgia implantare guidata è quindi la mininvasività, in quanto è possibile ridurre i tagli o addirittura evitarli, permettendo la massima conservazione delle papille peri-implantari, e la riduzione delle recessioni delle mucose. Per queste sue caratteristiche questo trattamento è, non solo adatto, ma anche consigliato per i pazienti che hanno problemi di coagulo del sangue.
Per maggiori informazioni, contattaci allo 0371 410692.
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Hai appena svolto un intervento di chirurgia implantare e, come per tutti gli interventi chirurgici, il periodo post-operatorio rappresenta un momento delicato e importante dell’intero processo di guarigione. Come trascorrere quindi il periodo post-operatorio in maniera serena? Non è necessario privarsi di tutti i piaceri della tavola, soprattutto perché le moderne tecniche implantologiche limitano fin da subito dolore, tagli e sanguinamento. Qualche piccola accortezza comunque va sempre presa per non inficiare il lavoro del chirurgo.
Cosa mangiare dopo un intervento di implantologia dentale
Il danno più grave che un impianto può subire è quello legato ai traumi causati dalla masticazione di cibi duri. L’impianto, infatti, necessita di un periodo di adattamento (osteointegrazione) nell’osso e, se subisci un trauma, la stabilità dell’impianto può venir meno e compromettere il risultato finale. La prima regola da osservare riguarda, quindi, l’alimentazione: evita i cibi duri, che richiedono una masticazione “impegnativa”, o quelli che si potrebbero infilare tra i denti. Anche cibi eccessivamente caldi non dovrebbero essere assunti perché il calore è in grado di stimolare l’emorragia.
Nei primissimi giorni dopo l’intervento ti consigliamo quindi alimenti morbidi. Qualche esempio? Formaggi freschi e cremosi, yogurt, gelati, vellutate, passati di verdura o legumi, del buon pesce al vapore… Tutto però rigorosamente tiepido o freddo.
Pian piano puoi cominciare a reintegrare la tua dieta con cibi via via sempre più duri.
Fare attività fisica dopo un impianto.
Per la prima settimana è sconsigliata qualsiasi attività fisica in grado di aumentare la pressione arteriosa e quindi favorire il sanguinamento dalla ferita. Sarà comunque sufficiente una settimana per tornare alla vita attiva normale, anche se con qualche precauzione in più in caso di sport che presuppongono un rischio di trauma al viso. Come consiglio puoi mettere un cerotto evidente sul mento in modo da ricordare a tutti della zona delicata.
Come tenere pulito un impianto dentale.
Fino alla rimozione dei punti, per tenere pulita la zona operata sarà sufficiente utilizzare solo il collutorio e spazzolare i denti adiacenti o la protesi solo nella loro parte “masticante”, senza utilizzare filo o scovolino.
Dopo la rimozione dei punti, invece, si potrà ricominciare a usare lo spazzolino in modo completo ed il filo interdentale.
Un’ultima raccomandazione. Pipa, sigaro o bastoncini di liquirizia determinano un sovraccarico sugli impianti e sono quindi da evitare accuratamente. Il fumo è da ridurre al minimo perché produce un effetto negativo sulla guarigione delle ferite.
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Toronto Bridge, la soluzione per chi risulta mancante della totalità o quasi dei denti di un’intera arcata dentale.
In questo articolo scopriremo insieme vantaggi e svantaggi di questa tecnica.
L’origine del termine Toronto bridge o protesi dentale Toronto, nasce da un’estrapolazione delle procedure cliniche e di laboratorio effettuata dal professor George Zarb, sino a poco tempo fa professore e capo del settore protesi dentarie presso la facoltà di odontoiatria dell’Università di Toronto. In realtà, fu un collega, il professor Branemark, a ideare questo sistema innovativo per risolvere il problema dei pazienti edentuli. Quando però provò a diffondere l’idea di protesi fissa Toronto bridge non fu preso in considerazione.
Cos’è?
Per Toronto Bridge, si intende una protesi fissa avvitata su quattro impianti dentali che può andare a sostituire fino a 10-12 denti. Questa tecnica rappresenta la soluzione ideale per la mancanza di denti (mancanza di elementi totale o quasi). Rispetto ad altre tecniche è più economica. Nell’arco di 24/48 ore, con la tecnica di implantologia a carico immediato, è possibile avere dei nuovi denti, grazie a un intervento mini-invasivo rispetto ad altre soluzioni.
Fin dalla sua ideazione, nel 1982, ha portato innumerevoli vantaggi:
– È la soluzione ideale per arcate edentule o comunque con pochissimi denti e può sostituire la dentiera mobile. Essendo saldamente ancorata agli impianti osteointegrati (cioè integrati nell’osso naturale del paziente), il paziente non avrà nessun problema di dislocazione (spostamento) della protesi durante la masticazione.
– È una soluzione più economica rispetto ad altre perché permette di inserire il numero massimo di denti con un numero minimo di impianti.
– È possibile ottenere i denti nuovi nell’arco di 24/48 ore. Questa tecnica si chiama carico immediato, ma è importante sapere che, se gli impianti vengono caricati una volta trascorso il tempo biologico richiesto per una ottimale osteo-integrazione degli stessi, la prognosi è migliore. Se non si desidera ricorrere al carico immediato, subito dopo l’intervento viene fissata una protesi provvisoria e, solo ad osteo-integrazione avvenuta, verrà applicata quella definitiva.
– L’intervento chirurgico è meno invasivo rispetto ad altre soluzioni che richiedono l’inserimento di un maggior numero di impianti.
Svantaggi
Gli svantaggi sono minimi, ma importanti da valutare:
Nei primi momenti dell’applicazione della protesi Toronto bridge, si rileva una difficoltà oggettiva nella pulizia della protesi dentale che si risolverà con il tempo e con una periodica pulizia dal proprio odontoiatra, come accade con i denti naturali, recandosi periodicamente dal proprio igienista dentale.
Domande o dubbi? Contattaci al numero 0371.410692 saremo a tua completa disposizione.
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Linee guida per il mantenimento della salute orale dopo trattamenti implantari
Cos’è l’impantologia?
L’implantologia è quella disciplina odontoiatrica che permette la sostituzione degli elementi dentari andati perduti in modo semplice,sicuro e duraturo nel tempo attraverso l’inserimento di
dispositivi protesici in titanio all’interno dell’osso.Ricerche cliniche e sperimentazioni condotte dalla comunità scientifica per oltre 20 anni insieme all’incessante progresso tecnologico delle metodiche e dei materiali ci permettono oggi di poter ritenere questa metodica un trattamento sicuro ed ad altissima percentuale di successo con oltre il 95% dei successi a 10 anni dall’intervento.
COSA SIGNIFICA OSTEOINTEGRAZIONE?
L’osteointegrazione è quel fenomeno biologico che permette all’impianto di integrarsi solidamente con l’osso del paziente;questo significa che il legame tra l’impianto in titanio e l’osso che lo circonda non è solo fisico,ma anche biologico,ovvero che le cellule del nostro organismo sono in grado di crescere a livello della superficie dell’impianto e di legarsi a questo in maniera intima.
CHE COSA SONO GLI IMPIANTI?
Sono delle strutture in titanio il cui scopo è sostituire le radici naturali dei denti andati perduti.Una volta posizionati rimangono all’interno dell’osso interamente sommersi dalla gengiva.
All’impianto si connette un ulteriore struttura detta perno moncone il cui scopo è supportare la corona definitiva esattamente come le radici danno sostegno ai denti naturali.
QUALI VANTAGGI PRESENTA UNA PROTESI SU IMPIANTI OSTEOINTEGRATI ?
Nel caso il trattamento protesico si rivolga alla sostituzione di uno o comunque pochi elementi dentari vicini,l’implantologia offre diversi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali.In primo luogo ci permette di poter inserire una protesi di tipo fisso senza dover intervenire sui denti vicini. Secondo le tecniche tradizionali infatti,per costruire un ponte fisso sono necessari almeno 2 pilastri che lo sorreggano in corrispondenza dei suoi estremi.I pilastri non sono altro che 2 o più denti naturali che vengono limati,e sovente devitalizzati,a scapito di una consistente perdita di tessuto dentario sano,per poter accogliere il ponte protesico.
L’utilizzo di impianti in titanio,invece,ci consente di poter sostituire gli elementi persi,in modo naturale e semplice,senza dover intaccare i propri denti.
Un ulteriore vantaggio consiste nella possibilità di poter ricorrere ad una soluzione di tipo fisso anche per protesizzare zone,definite selle edentule,in cui la perdita di tutti i possibili pilastri precluderebbe qualsiasi protesi fissa ovvero quando l’unica alternativa attuabile sarebbe una protesi parziale mobile scheletrica.
Gli impianti possiedono inoltre la capacità di continuare a stimolare in maniera attiva,attraverso le forze masticatorie,la funzionalità della cresta ossea evitandone così il caratteristico riassorbimento che si osserva in seguito alla perdita di un dente ed alla presenza di protesi tradizionali.Un vantaggio quindi non solo di tipo meccanico e funzionale,ma anche biologico.
In caso di trattamenti protesici estesi l’utilizzo di impianti dentali consente di poter progettare riabilitazioni di tipo fisso anche in quei casi l’unica alternativa terapeutica sarebbe un apparecchio di tipo mobile ovvero la classica dentiera.
In questo modo possiamo usufruire di notevoli vantaggi,tra cui:
– il ritorno a una capacità di masticazione del tutto simile ai denti naturali
– l’assenza di riassorbimento delle creste ossee tipicamente indotto dagli apparecchi mobili che costringe a periodiche ribasature
– una maggiore tonicità a livello dei muscoli facciali,ovvero un viso più giovanile e naturale
– l’eliminazione di fastidiose infiammazioni e quindi del dolore che gli apparecchi mobili causano a livello delle gengive per mancanza di stabilità.
QUALI SONO I PAZIENTI CANDIDATI ALL’IMPLANTOLOGIA ?
L’implantologia è una pratica che può rivolgersi a tutta la popolazione adulta che per diversi motivi ha perso uno o più denti nel corso della propria vita.In particolare l’età adulta non è assolutamente considerata una controindicazione all’intervento,ma al contrario gli interventi più estesi spesso si rivolgono specificatamente a pazienti in età avanzata. L’implantologia rimane invece non consigliabile nei soggetti in fase di crescita,al di sotto dei 18-20 anni, in quanto lo sviluppo dento scheletrico non è ancora terminato.
E SEMPRE POSSIBILE RICORRERE ALL’IMPLANTOLOGIA? QUALI SONO LE PRINCIPALI CONTROINDICAZIONI ?
In generale chiunque può essere ritenuto un valido candidato a questo tipo di soluzione terapeutica,esistono tuttavia controindicazioni tra cui distinguiamo il fumo,la cattiva igiene orale,la presenza di malattie parodontali,scarsa quantità e qualità ossea; è bene precisare però che la mancanza di osso non và considerata una controindicazione assoluta.
In determinati casi infatti,nonostante la scarsità ossea,è possibile sottoporsi ad interventi di rigenerazione delle creste ossee in modo da ricreare quelle dimensioni ossee andate perdute nel tempo e quindi ristabilire una condizione ideale per l’inserimento degli impianti.Un esempio tipico è il rialzo del seno mascellare.
COME SI SVOLGE IL TRATTAMENTO PER IL POSIZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI? L’INTERVENTO è DOLOROSO?
L’intervento si esegue in regime ambulatoriale ed in anestesia locale.Se ritenuto necessario è possibile praticare una blanda sedazione per ridurre lo stress ed aumentare il confort del paziente che comunque rimane sempre sveglio e cosciente.L’intervento non è doloroso,ed è paragonabile a un’estrazione dentale semplice.Nella maggior parte dei casi,il giorno dopo è possibile tornare alle proprie occupazioni di tutti i giorni senza problemi.
Se non è prevista una protesizzazione immediata(come nel carico immediato),una volta inserito,l’impianto rimane coperto dalla gengiva in attesa che avvenga il processo di osteointegrazione.Durante questo periodo,che ha una durata media di 3-6 mesi,l’impianto diventa un tutt’uno con l’osso circostante.Al termine di questo periodo l’impianto viene scoperto per inserire il pilastro di guarigione ovvero una piccola vite che per 2-4 settimane ha lo scopo di guidare la guarigione e la maturazione del tessuto gengivale preparandolo ad accogliere il perno moncone e la corona definitiva.Una volta guarita la gengiva il pilastro di guarigione viene sostituito dal perno moncone sul quale vengono fissati i lavori protesici definitivi.
QUALI SONO LE PRINCIPALI SOLUZIONI TERAPEUTICHE SU IMPIANTI ?
Impianto singolo o ponte: in caso di mancanza di un singolo dente si inserisce un impianto per ogni dente mancante.
Edentulia completa: quando mancano tutti i denti di un’intera arcata,esistono diverse soluzioni riabilitative,la protesi completa su 4 impianti ancorata e non rimovibile dal paziente,oppure le cosidette overdenture,cioè una protesi completa ancorata su 2 soli impianti rimovibile dal paziente per le manovre di igiene orale domiciliare.
Il carico immediato: è una particolare procedura che permette di caricare gli impianti ovvero fissare la protesi provvisoria a distanza di sole 24-48 ore dall’intervento,senza attendere i classici 3-6 mesi di osteointegrazione completa.
QUALI SONO I POSSIBILI RISCHI E COMPLICANZE DELL’INTERVENTO?
L’inserimento di un impianto è un intervento con rischi e complicanze del tutto simili ad altri tipi di interventi odontoiatrici.Dopo l’intervento è possibile quindi assistere alla comparsa di un leggero gonfiore o formicolio,in generale comunque una buona programmazione preoperatoria e tecniche chirurgiche poco invasive permettono di ridurre al minimo le possibilità di eventuali complicanze.
ESISTE IL RISCHIO DI RIGETTO?
Il titanio utilizzato per gli impianti è definito commercialmente puro ed è quindi totalmente biocompatibile con il nostro organismo.Questo significa che è inerte e da solo non è in grado di indurre reazioni avverse da parte del nostro corpo con il quale al contrario si integra completamente.Per gli impianti dentali in titanio è quindi sempre scorretto parlare di rigetto.
CHE COS’E IL FALLIMENTO IMPLANTARE?
Nonostante gli impianti non possano essere rigettati dal nostro organismo questo non significa che non possano essere persi per altre cause.In alcuni casi l’impianto può non osteointegrarsi durante il periodo di guarigione.Questa evenienza,definita come fallimento precoce,è poco frequente ma possibile,tuttavia può essere spesso risolta posizionando un nuovo impianto nella stessa sede del precedente.
Le cause principali del fallimento implantare tardivo(ovvero quello che avviene a distanza di anni dalla conclusione dei lavori)sono invece il fumo e la scarsa igiene orale,capaci di indurre infezioni e infiammazioni a livello dell’impianto e quindi riassorbimento dell’osso.
COS’E LA PERIMPLANTITE?
La perimplantite è un infiammazione localizzata a livello dell’impianto indotta dall’accumulo di placca e tartaro quindi da un’inadeguata igiene orale.Cosi come si verifica nella malattia parodontale i batteri che colonizzano la superficie dell’impianto inducono la distruzione dell’osso circostante fino a giungere alla perdita dell’impianto.
COME SI PUO’ CONTRIBUIRE ALLA BUONA SALUTE DELL’IMPIANTO NEL TEMPO?
Come accennato la scarsa igiene orale ed una cattiva manutenzione dell’impianto sono le principali cause del fallimento impiantare.Per questo motivo è opportuno sottoporsi a regolari controlli periodici,seguire scrupolosamente il piano di richiami prefissato ed eseguire un igiene orale domiciliare corretta e attenta.
QUANTO PUO’ DURARE UN IMPIANTO?
Sottoponendosi a controlli clinici regolari,mantenendo una buona igiene orale ed un corretto stile di vita,salvo particolari cambiamenti a livello di salute generale,la vita di un impianto può non avere limiti.
CHE COMPLICANZE PUO’ AVERE UNA PROTESI SU IMPIANTI?
Le complicanze a livello protesico sono piuttosto rare.Tra i problemi riscontrabili possiamo individuare problemi di tipo infiammatorio dovuti a scarsa igiene orale e problemi di tipo meccanico.In caso di fastidio o dolore è bene effettuare subito una visita di controllo per rimuovere le cause dell’infiammazione in modo da evitare l’insorgere di perimplantiti e ristabilire lo stato di salute.Problemi di tipo meccanico quali la decementazione di un ponte,la rottura o l’allentamento di una vite di fissaggio devono essere corretti il prima possibile.
QUALI ALTERNATIVE CI SONO AGLI IMPIANTI?
In caso di edentulia totale l’unica alternativa è la classica dentiera con tutti i problemi possibili e relativi all’uso di una protesi mobile come la mancanza di stabilità e il riassorbimento progressivo delle creste ossee.Nel caso di edentulia parziale sono indicate le protesi parziali scheletrate,che si avvalgono di ganci metallici o di resina per ancorarsi ai denti residui e dare stabilità all’apparecchio,ma gravano inevitabilmente sulla dentatura residua inducendo atrofia ossea.Esistono infine i ponti fissi, cioè strutture che vengono cementate su denti naturali per sostituire uno o più elementi dentari andati perduti.Necessitano di due elementi sani ai confini della zona edentula che devono essere limati e se necessario devitalizzati per poter fungere da pilastri portanti per la struttura.In questi casi il trattamento con impianti permette di sostituire i denti mancanti senza intaccare i denti vicini.
QUALI SONO I PRINCIPALI STRUMENTI PER OTTENERE UNA BUONA IGIENE DEGLI IMPIANTI?
Gli effetti a carico dei tessuti intorno all’impianto determinati dall’accumulo di placca sono molto simili a quelli osservabili a carico dei denti e dei tessuti parodontali.La placca batterica determina inizialmente un’infiammazione che causa un’alterazione del colore da rosa a rosso,sanguinamento e gonfiore.Col passare del tempo l’infezione tende a spostarsi sempre più in profondità fino a distruggere i tessuti di supporto dell’impianto.Per questo bisogna sempre adottare specifiche misure di controllo della placca intorno all’impianto cosi come intorno ai denti naturali in modo da mantenere un adeguata salute di tutta la bocca.
LA TERAPIA DI MANTENIMENTO !
La terapia di mantenimento è un piano di richiami individualizzato, col fine di controllare nel tempo la salute degli impianti dentali,verificare l’igiene orale ed identificare gli eventuali errori commessi dal paziente nell’igiene orale quotidiana.Nel corso del primo anno è importante eseguire visite di controllo regolari almeno ogni ¾ mesi,negli anni successivi la frequenza viene stabilita in base alle esigenze specifiche di ogni paziente ed al grado di igiene mantenuta.Una motivata collaborazione è indispensabile per garantire un successo implantare a lungo termine.
QUALI SONO LE AREE Più IMPORTANTI SU CUI EFFETTUARE UNA PULIZIA ACCURATA ?
Ricordando che una buona igiene orale va sempre eseguita in tutta la bocca possiamo individuare alcune aree verso cui è bene porre una maggior attenzione durante la pulizia.In prossimità dei pilastri ovvero a livello dei perni monconi che collegano l’impianto alla protesi, sotto gli elementi sospesi ossia tra il ponte e la gengiva e negli spazi interdentali.
QUALI SONO I PRINCIPALI STRUMENTI DI IGIENE ORALE ?
Spazzolino da denti: è preferibile l’utilizzo di uno spazzolino con setole morbide,che va utilizzato normalmente sulla superficie protesica esattamente come sui denti naturali con l’ausilio di un dentifricio non abrasivo.Il corretto uso dello spazzolino, che deve sempre essere in buone condizioni e quindi sostituito periodicamente,prevede le seguenti manovre; la testa dello spazzolino viene appoggiata sulla superficie delle gengive con un’inclinazione di 45° e deve essere effettuata una leggera pressione in modo da consentire alle setole di penetrare delicatamente sotto la gengiva.Si compie quindi un movimento rotatorio diretto dal margine gengivale alla superficie masticante del dente esercitando una pressione moderata.Si provvede poi a spazzolare le superfici occlusali(masticanti) dei denti con un movimento orizzontale diretto dal fondo del cavo orale verso la bocca.Infine è buona norma spazzolare anche il dorso della lingua.Si ritiene che,per ottenere un risultato soddisfacente sia necessario dedicare a queste manovre non meno di 3 minuti 2 volte al giorno.
Spazzolino interdentale(scovolino): lo scovolino è molto importante per mantenere una buona igiene dei pilastri e delle aree comprese tra la protesi e la gengiva ovvero al di sotto del sistema ponte; è opportuno che sia sempre delle dimensioni ideali in quanto uno scovolino troppo piccolo risulta inefficace ed uno troppo grande potrebbe risultare troppo invasivo.Esso va inserito negli spazi perimplantari tenendolo a 90° rispetto all’impianto,e non deve provocare dolore.In caso contrario va sostituito con uno di dimensioni inferiori.
Filo interdentale:è raccomandato per la pulizia di quelle zone che risultano troppo strette per poter utilizzare strumenti alternativi;si utilizza in questi casi un particolare tipo di filo che presenta un segmento rigido per facilitarne l’inserzione ed un segmento spugnoso per praticare la pulizia.Una volta inserito il filo attraverso la parte rigida,la parte spugnosa deterge il pilastro attraverso dei movimenti in avanti e indietro tenendo premuto il filo contro la parete del pilastro.L’uso del filo non esclude l’utilizzo dello scovolino.
ANTISETTICI E IMPLANTOLOGIA
Le riabilitazioni implantari,soprattutto quelle molto estese,richiedono particolari accorgimenti nel mantenimento igienico.La presenza infatti di manufatti protesici complessi aumenta il numero di spazi e nicchie difficili da raggiungere con i soli strumenti meccanici.Per questo può essere utile affiancare alle manovre di igiene quotidiane l’uso di un prodotto antiplacca.In condizioni di buona salute orale,può essere opportuno utilizzare un colluttorio in grado di contrastare la formazione della placca e l’infiammazione dei tessuti gengivali,raggiungendo le aree meno accessibili del cavo orale.Prevedendone un uso prolungato e quotidiano,il colluttorio selezionato dovrà essere ben tollerato e preferibilmente privo di alcool.Nel caso compaiano segni di infiammazione attorno agli impianti come edema(gonfiore),arrossamento o sanguinamento,è molto importante intervenire con tempestività per evitare che infiammazioni superficiali e reversibili chiamate mucositi possano diventare delle infezioni più profonde e irreversibili chiamate perimplantiti.In questi casi è sempre opportuno sottoporsi a una visita di controllo presso il proprio dentista,ma risulta utile usare un colluttorio o un gel alla clorexidina da associare alle manovre di igiene meccanica.In caso sia gia presente una perimplantite, bisogna affrontare cure specifiche dal dentista.Tuttavia applicazioni quotidiane di clorexidina in gel ad alte concentrazioni(0,5% o 1%) si sono dimostrate in grado di arrestare la progressione della perimplantite stessa e ridurre l’infiammazione della mucose perimplantari,prolungando potenzialmente la sopravvivenza degli impianti.
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