Non solo un luogo comune, da tempo lo riporta anche la scienza: scoppiare in una risata fa bene alla salute, con benefici sia breve che a lungo termine. Sorridere alla vita è più contagioso di qualsiasi raffreddore e starnuto. Se la risata è condivisa, unisce le persone e incrementa felicità e intimità; stimola cambiamenti nel corpo; rinforza il sistema immunitario; aumenta l’energia e le vibrazioni positive; protegge dallo stress. E, cosa più importante di tutte, è una medicina naturale, divertente e senza controindicazioni.
Perché rinunciare a tanti benefici a causa di un sorriso poco curato e denti non perfettamente bianchi?
Un semplice sbiancamento dentale può ridonare ai tuoi denti luce e candore, consentendoti di godere al meglio ogni aspetto delle relazione con gli altri.
Conosciuto anche col nome di bleaching, lo sbiancamento dentale può essere richiesto facilmente al tuo dentista di fiducia. Si tratta di un intervento che vede l’utilizzo di specifiche sostanze sbiancanti contenenti un principio attivo chiamato perossido di idrogeno, che ha la caratteristica di rendere più bianco lo smalto dentale.
Nonostante siano attualmente presenti sul mercato differenti prodotti che annunciano di riportare i denti al loro bianco naturale, nessuno di essi potrà garantire l’eccellenza del risultato proprio come uno sbiancamento professionale, svolto dall’odontoiatra, può fare.

Quali fasi prevede il trattamento?
- Visita con il dentista
- Igiene Orale Professionale
- Rilevazione del colore mediante una scala colori apposita
- Fotografie intraorali pre trattamento
- Sbiancamento professionale
- Rivalutazione del colore
Cosa fare nel post trattamento?
Per mantenere i denti più luminosi, più a lungo si consiglia di smettere di fumare. Importante poi, l’igiene orale: è necessario essere accorti nel pulirsi i denti ed evitare che la placca ristagni e diventi tartaro. Attenzione poi a cibi e bevande che pigmentano i denti come liquirizia, cioccolato, tè, caffè, ma anche alle bevande acide come acqua e limone. L’acido aggredisce lo smalto, rende i denti più sensibili e il rischio che si macchino aumenta. Ultimo, ma non per importanza, consultare sempre il proprio dentista: sarà lui ad indicarvi il modo migliore per procedere e quali accortezze utilizzare, in base allo specifico caso.
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Lo sbiancamento dentale è la procedura in grado di riportare il colore dei denti a quello originario, ma per uno sbiancamento efficace bisogna rivolgersi al proprio dentista ed evitare i prodotti fai da te. Nicotina, teina, farmaci e alcuni alimenti sono i nemici principali della discromia dentale (l’alterazione del colore dei denti naturali), facendo perdere al sorriso il colore e la brillantezza di un tempo. Per questo i trattamenti sbiancanti sono sempre più richiesti. Per essere efficaci e non causare problemi a denti e gengive, però, devono essere prescritti dal dentista. Lo sbiancamento, spiegano i Dentisti ANDI, è un atto medico. E’ quindi indispensabile che l’odontoiatra valuti preliminarmente la natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento e la situazione clinica del paziente. E’ opportuno ricordare che lo sbiancamento non risolve tutti i difetti di colore dei denti naturali. Le discromie dentali sono infatti spesso dovute a difetti strutturali dello smalto del dente che possono avere origini diverse, come la prolungata assunzione di farmaci in età infantile, traumi dentali o altre cause eziologiche. E’ inoltre necessario valutare lo stato di salute delle gengive e quello generale dei denti per valutarne la situazione in termini di livello di posizione ed accertare l’eventuale esistenza di condizioni infiammatorie. La presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento. I prodotti per lo sbiancamento dentale professionale sono a base di perossido di idrogeno ad elevata concentrazione. Non agiscono direttamente sulla componente minerale dello smalto dentale, ma vanno a modificare il legame chimico presente nelle sostanze responsabili della discromia del dente. L’azione del perossido ad alta concentrazione riorienta la riflessione della luce da parte dello smalto dentale ospite di quelle sostanze. Si tratta comunque di un effetto temporaneo. Per questo il trattamento sbiancante va ripetuto ad intervalli di tempo regolari, secondo le prescrizioni dell’odontoiatra, in media ogni 18-24 mesi.
I prodotti sbiancanti secondo la norma:
I prodotti “consumer” (quelli venduti in farmacia o al supermercato) per lo sbiancamento dentale sono classificati come prodotti cosmetici ed il loro utilizzo è regolamentato da una normativa europea recepita anche dalla legislazione italiana.Quelli con una percentuale di perossido di idrogeno fino al 0,1% possono essere acquistati ed utilizzati direttamente dal cittadino. Se la concentrazione è invece compresa tra lo 0,1% ed il 6% il loro utilizzo è consentito solo sotto stretto controllo medico. L’odontoiatra potrà poi indicare all’igienista dentale, secondo la situazione clinica del paziente, la tipologia di prodotto da utilizzare e per quanto tempo. I prodotti con concentrazione superiore sono classificati come dispositivi medici e possono essere utilizzati esclusivamente dall’odontoiatra
I consigli del tuo dentista:
Quando non è possibile effettuare il trattamento sbiancante? Quando il paziente ha: un’igiene orale trascurata, gengive infiammate o con gravi problemi paradontali, elementi dentali fratturati o con otturazioni compromesse. Se il paziente è: una donna in stato di gravidanza; sottoposto a particolari terapie farmacologiche; nell’età dello sviluppo.
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I trattamenti di sbiancamento dentale venduti in rete: cure o fregature?
Gli Odontoiatri vi spiegano perchè i procedimenti di sbiancamento dentale, commercializzati attraverso internet, potrebbero rivelarsi una delusione.
- I procedimenti di sbiancamento dentale, commercializzati attraverso internet, potrebbero rivelarsi una delusione per svariati motivi; molte persone acquistano trattamenti sbiancanti con forti sconti attraverso la rete, senza una visita preventiva, cioè senza una corretta diagnosi del tipo di discromia. Quello che apparentemente sembra essere un ottimo affare potrebbe invece diventare una spiacevole esperienza negativa.
Ogni tipo di discromia ha caratteristiche diverse, per cui deve essere diversamente trattata; non è possibile ridurre a un unico protocollo, con identici materiali e metodi, il trattamento di tutte le discromie.
La diagnosi del tipo di discromia, a cura del medico odontoiatra, è importantissima perché è la base di partenza del trattamento che permetterà la cura di un’importantissima parte del nostro corpo, che deve essere mantenuta in salute senza pericolo di danni o insuccessi.
Quindi, solo dopo un’accurata diagnosi, sulla base dei dati anamnestici, seguita da accertamenti diagnostici e da rilievi clinici, è possibile correggere alcune discromie dentali.
Le dentature che sono sottoposte ai soli perossidi per il trattamento delle discromie devono essere selezionate, non devono presentare gengiviti o malattia parodontale; anche la presenza di carie e tartaro non consente il tanto acclamato bleaching perché indica una scorretta igiene domiciliare che sicuramente inficerà nel breve o medio termine i risultati. Tutti questi problemi, preventivamente identificati dall’odontoiatra in sede diagnostica, devono essere eventualmente trattati e/o compensati convenientemente prima di sottoporsi alle corrette procedure di sbiancamento professionale.
La dieta, il fumo e altre abitudini sono fattori estrinseci che influiscono negativamente sui trattamenti effettuati dall’odontoiatra; non controllare o non sospendere questi comportamenti, porta all’insuccesso del trattamento.
Va inoltre considerata la presenza di otturazioni in composito e/o la presenza di manufatti protesici che non saranno intaccati dal perossido e manterranno la loro colorazione iniziale producendo colorazioni eterogenee con un effetto estetico negativo.
I rischi provocati da un non corretto trattamento delle discromie dentali sono anche di tipo estetico, potendo essere causa di manifestazioni come la presenza di aree “gessose” sui denti (segni di ipomineralizzazione dello smalto), oppure l’opacizzazione e/o la non translucenza degli elementi dentari scorrettamente trattati, con possibilità di comparsa e/o accentuazione di zone discromiche a nuvola, chiamate white spot, che enfatizzeranno – semmai – gli effetti antiestetici.
Bisogna sempre tenere presente, inoltre, che i costi devono essere commisurati alla qualità del trattamento: molti professionisti vendono trattamenti sottocosto, offrendo in realtà solo prestazioni parziali, limitate solo a certi denti o a determinate superfici dentali e non sempre effettuati adottando le corrette e dovute precauzioni quali l’utilizzo di opportune dime di protezione (labbiali, linguali, gengivali, ecc…).
Il presente articolo non è una divulgazione scientifica, ma è da considerarsi una semplice informazione al pubblico.
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Dentifrici sbiancanti? Solo un effetto ottico!
Promettono denti bianchi in una settimana,davanti dietro e negli spazi interdentali.Un qualsiasi dentista sa che il dentifricio può agire solamente sullo smalto,quindi meccanicamente,ma non può intervenire sulla dentina,lo strato sottostante che da la colorazione al dente.Solamente i più aggressivi possono togliere alcune delle macchie superficiali,ma non possono essere paragonabili a un trattamento sbiancante effettuato in uno studio dentistico a base di perossido di idrogeno che agisce appunto direttamente sulla dentina responsabile della colorazione del dente.
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LO SBIANCAMENTO DEI DENTI
Bianco è bello!
La consapevolezza da parte dei pazienti del valore sociale di un bel sorriso ha portato all’ aumento della richiesta di trattamenti sbiancanti.In effetti col tempo i denti naturali tendono a variare la loro colorazione per cause diverse dovute prevalentemente all’età, assunzione di bevande quali caffè,alcolici,ecc,al fumo e cosi via.Facciamo quindi un chiarimento su come agiscono gli agenti sbiancanti; essi sono composti da due sostanze (riducenti e ossidanti),le prime decompongono le sostanze coloranti,le seconde operano una distruzione chimica delle molecole responsabili della discromia.Ovviamente la procedura di sbiancamento qualunque essa sia ,domiciliare o ambulatoriale deve avvenire sotto la super visone di un professionista(odontoiatra o igienista dentale) , pertanto è opportuna una visita pre sbiancamento nella quale viene fatta una diagnosi globale,si controlla lo stato dei restauri,si determina il tipo e l’entità della discromia,si registra il colore,si effettua una seduta di igiene orale e si decide il tipo di trattamento più consono al caso clinico.Inoltre per l’applicazione del trattamento tramite mascherine è necessario il rilevamento di impronte per la realizzazione delle mascherine stesse.All’interno di queste mascherine vengono inseriti gel sbiancanti in varie percentuali e possono essere coadiuvati in studio da specifiche lampade alogene che ne aumentano l’efficacia.Queste le informazioni principali,per quelle più specifiche potete recarvi presso il nostro studio dove la visita e il preventivo sono assolutamente gratuiti.
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